Lievito madre. Il pane tradizionale di un tempo. Riscoprire e riportare sulle nostre tavole la fragranza del pane dei nostri avi. Questo il tema della trasmissione odierna a Radio Catalan. Ospite, Antonio Masia, panettiere del panificio Antonio Cherchi di Olmedo. Detto così per chi conosce il panificio e i titolari potrebbe trarre in confusione, dunque meglio essere corretti. Antonio Masia, è genero di Antonio Cherchi noto “patara” di Alghero, che da una vita svolge l’attività nella vicina Olmedo. L’unione, o meglio la famigliarità, ha fatto si che tra queste entità nascesse una collaborazione a sinergia unitaria, che ha da prima promosso e poi prodotto quanto oggi viene proposto al consumatore. Stiamo parlando dunque del pane dei nostri nonni. Il pane prodotto con il lievito madre. Antonio Masia durante la trasmissione ha messo in risalto, l’importanza della filiera. Dalla ricerca del grano da coltivare, nel nostro territorio, alla coltivazione, dalla raccolta alla produzione sino ad arrivare alla macina, per poi concludere e chiudere la filiera con la panificazione. Tutto questo, per Antonio Masia è un successo, voluto da tutte quelle persone, che con lui, hanno voluto sposare l’idea di creare qualcosa di importante, come la filiera cerealicola, che oltre creare benessere, desse l’opportunità di riappropriarci delle nostre tradizioni, di valori, sapori e del mangiare sano. A questo hanno contribuito, a detta di Antonio Masia, in primis Il Direttore del Parco Naturale Regionale di Porto Conte, Mariano Mariani,  che ha sposato sin da subito l‘iniziativa. Non meno importante è il risultato prodotto dal programma Mondorurale, della quale  fanno parte diverse entità come Comune di Alghero, Parco di Porto Conte, Agenzia Laore Sardegna e altre imprese del territorio della Nurra. Dunque unico obbiettivo come ha confermato durante l’intervista Antonio Masia, un progetto di produzione, lavorazione e trasformazione del grano duro di varietà Karalis. Un pane tipico del nostro territorio, che ormai stavamo per dimenticare, ma che invece con la fermezza di chi ancora crede nella genuinità, di riportare in tavola, sapori e profumi di un tempo, e di voler magiare sano. A tal proposito vi rimando all’intervista di Antonio Masia.

Michele Serra